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Cambiano – Chiara Moscheri parla di come abbattere le diversità con l’ippoterapia

  • La Città di Cambiano

Chiara Moscheri è laureata in storia dell’arte, vive a Madonna della Scala dove ha un’azienda agricola, sede dell’associazione  “L’Equiseto Ippocampo”. 

Chiara, ci parla un po’ di lei?

«Parlo della mia attività che è legata principalmente al mio più grande interesse: i cavalli. Inizialmente questi animali sono sempre stati utilizzati per fare delle lezioni a bambini e adulti; nel 2005 ho creato un nuovo progetto: lavorare e intraprendere corsi con le persone diversamente abili. Questo perché mi piace lavorare con questo tipo di persone che si avvicinano ai cavalli senza avere delle velleità, si avvicinano per il piacere di stare con loro. I cavalli diventano i loro compagni di gioco con cui possono fare una passeggiata senza imbracatura, nel pieno rispetto dell’animale. L’obiettivo non è assolutamente di isolare queste persone ma anzi di creare un posto dove loro possono andare a cavallo senza che si sentano inferiori».

Organizzate delle gare o competizioni?

«Chiaramente in questo ambiente non esiste l’agonismo: capita spesso che vengano organizzate delle feste con dei giochi e delle gare ma mai a livello agonistico. Vengono messi a fine gara dei regali e dei premi di partecipazione ma non metto mai le persone l’una contro l’altra. L’obiettivo principale è divertirsi e stare bene col cavallo. Anche se non c’è agonismo in verità c’è una profonda conoscenza del cavallo quindi chi vuole approfondire la cosa ha veramente la possibilità di imparare a stare col cavallo, ad addestrarlo; può imparare moltissime cose sulla locomozione e sull’equitazione. Questa attività è doppiamente positiva per la persona poiché innanzitutto è all’aria aperta, a stretto contatto con la natura, e in secondo luogo il cavallo è un tipo di animale che sa tirar fuori la sicurezza di chi lo cavalca, esige la sicurezza e non accetta una persona insicura».

Può venire chiunque presso l’ippodromo?

«Negli anni non ho mai detto no a nessuno; inizialmente si lavora da terra per prendere confidenza e iniziare a saper gestire il cavallo, poi si sale. Così non si tormenta il cavallo e capisco se c’è interesse e se si può continuare».

È a pagamento?

«C’è sempre una prova a pagamento. È successo anche che delle coppie in occasione del compleanno o di San Valentino volessero fare una passeggiata a cavallo ed io ho accettato molto volentieri. Mi piacerebbe comprare una carrozza per l’ippoterapia o per far fare un giro romantico alle coppie».

Come è venuta l’idea di lavorare con le persone diversamente abili?

«È nata proprio perché in questo ambiente ci sarebbe stata più integrazione. Ho pensato a tutte quelle persone che dopo la scuola avrebbero avuto difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro; presso il mio ippodromo vengono coinvolti in diverse attività e si divertono».

I cavalli sono tutti suoi?

«Una decina sono miei, c’è un cavallo di un mio amico, di una mia allieva, di una ragazza cambianese e di un vicino di casa».

Per finanziare questo progetto ha chiesto aiuto a qualcuno?

«Ho chiesto aiuto in passato a diverse aziende per poter iniziare questi corsi; la cifra richiesta era di 330 euro e sono rimasta stupefatta di come persone sconosciute abbiano voluto finanziare questo progetto. Un esempio è proprio “Vivere”, un’associazione di Pino Torinese, Santena e Chieri costituita da famiglie di persone diversamente abili che offre dei servizi di attività sportive. D’estate, presso il mio ippodromo, organizzo anche i centri estivi: di mattina si sta con i cavalli e di pomeriggio si organizzano laboratori di arte, fotografia e creatività. Ho inoltre coinvolto molti ragazzi volontari per l’alternanza scuola-lavoro provenienti dall’istituto superiore socio assistenziale “Andriano” per i crediti formativi».

Si occupa di tante cose nella sua vita, quali sono le altre attività che svolge?

«Ho fatto una mostra a Torino il 21 marzo dal nome Primavera e Caffè con 11 stampe di incisioni mie. Adesso mi piacerebbe fare una mostra con i ragazzi dell’ippoterapia a Cambiano con delle loro opere eventualmente acquistabili per finanziare il nostro progetto. Vorrei iscrivermi nuovamente all’università perché mi interessa approfondire grafica essendo già laureata in storia dell’arte. Un altro servizio di cui dispongo è l’affitto del mio capannone estivo che adibisco a feste, pranzi o cene dove ci si può divertire senza problemi».

Qual è il sogno nel cassetto?

«Direi che il mio sogno si è già avverato: lavoro con i cavalli e con le persone diversamente abili alle quali insegno le cose che amo».

Quali sono i progetti per il futuro?

«Migliorare questo posto, creare un oasi dove la gente viene e sa di essere in un posto sano tra i prati, gli animali e la natura».

Andrea Crupi

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Ippoterapia Salute e Benessere
maggio 3, 2018 Redazione Localnetwork

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